di Matteo Sicuro
La festa l’hanno fatta i tifosi della Leonzio che hanno inaugurato lo stadio ristrutturato e illuminato con un bel pareggio contro il blasonato Catania che, invece, avrebbe dovuto vincere a tutti i costi e non ci è riuscito. Mentre erano in ballo gli amici lentinesi, visto che si erano temporaneamente e lungamente trasferiti al “Massimino” per le gare interne, avrebbero potuto rendere più agibile il terreno di gioco: di tempo ne hanno avuto e anche tanto.
Abbiamo perso l’ennesima buona occasione di avvicinare seriamente il Lecce, che ha pareggiato in casa col Matera e sembra che non abbia tanta voglia di chiudere anzitempo il campionato. Il Catania, però, non accetta regali e resta al secondo posto in classifica a 7 punti dalla capolista, con una partita in più da giocare e, quindi, a un virtuale -4, lasciandosi ancora aperte le speranze a tutte le possibilità.
Ma non incoraggia sogni di gloria la brutta partita a cui abbiamo assistito in questo pomeriggio quasi primaverile.
La Sicula Leonzio ha dimostrato di essere una squadra tipica della Serie C, formata da gente che corre e non si risparmia, ci ha messo l’anima per fare bella figura in uno stadio stracolmo, e contro il Catania, e ha ottenuto il risultato sperato.
Tecnicamente tra le due squadre c’è una differenza enorme a favore degli etnei ma questo vantaggio non è stato adeguatamente sfruttato. Senza contare che la metà circa dei tifosi presenti allo stadio erano, ovviamente, rossoazzurri e hanno tifato incessantemente per tutta la gara, come sempre, restando alla fine delusi.
Il terreno di gioco, lo ribadiamo, non dava la possibilità di giocare palla a terra e di fare emergere le qualità tecniche individuali. Ma non può essere un alibi accettabile per giustificare una prova ben al di sotto delle potenzialità della squadra etnea anche se, siamo certi, nel dopopartita molti protagonisti evidenzieranno questo aspetto negativo dimenticando, forse, in quale categoria giochiamo.
Si sapeva prima dell’incontro che il terreno non avrebbe agevolato le giocate sopraffine e, allora, sarebbe stato meglio affidarsi a giocatori più fisici e meno tecnici, che il Catania ha in organico, giocandosela da “squadra operaia” tutta cuore e fatica.
L’impegno c’è stato, nessuno si è risparmiato, sono state inserite forze fresche dopo la prima ora di gioco e con un pizzico di fortuna un goal si poteva pure segnare. Ma non è successo e rimane la magra consolazione di un pareggio che non è esattamente il risultato che serviva.
Abbiamo sempre avuto nel mirino il Lecce come obiettivo da raggiungere per vincere il campionato, trascurando un po’ troppo il Trapani che, continuando a vincere, si è piazzato insieme a noi al secondo posto in classifica e, adesso, è pronto a lottare per il primo posto.
Se non fosse perché, così facendo, ci siamo complicati ulteriormente la vita potremmo parlare di una bella ed entusiasmante volata a tre per la vittoria finale.
Noi vogliamo, però, che a vincere sia solo e soltanto il Catania ma sarà necessario cambiare immediatamente marcia e non sarà facile.
Domenica prossima ospiteremo la Reggina che sulla carta non è squadra che possa impensierire il Catania. Ci piace, come sempre, pensare positivo.
Forza Catania!